Regole UE per gli imballaggi: i nuovi obiettivi entro il 2025

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Regole UE per gli imballaggi: i nuovi obiettivi entro il 2025

Un netto cambio di rotta

Sembra non riuscire a prendere quota la Plastic Tax, introdotta nel 2019 e mai entrata ufficialmente in vigore.

Pensata per creare un impatto sostenibile di rilevante importanza all’interno del mercato delle plastiche monouso e per far rispettare i saldi tendenziali delle tasse ambientali richieste ogni anno dall’Europa allo stato italiano.

La Plastic Tax doveva colpire l’utilizzo di packaging monouso favorendo l’uso di prodotti riciclati, dove possibile, per ridurre la produzione di plastica vergine.

Una soluzione ambientale che andava di pari passo con la gestione dei prodotti riciclati, ma mal vista dai protagonisti del settore, coinvolti da subito in azioni di opposizione in merito.

L’attuale governo intende attuare un ulteriore rinvio di un anno, fino al 31 dicembre 2023, con la prospettiva di abolire definitivamente la Plastic Tax nell’anno seguente.

Le nuove direttive da Bruxelles

In queste settimane è stata divulgata la bozza di una nuova proposta europea, in arrivo direttamente da Bruxelles, riguardante il sistema di gestione degli imballaggi, che va a contrastare in modo diretto le attuali regole riguardanti il settore dei packaging in plastica.

La presentazione ufficiale del nuovo regolamento è attesa per il 30 novembre e prevede l’instaurazione di un nuovo meccanismo di gestione degli imballaggi, favorendone il loro riutilizzo, reimpiego e riduzione dei volumi immessi nel mercato, mantenendo la qualità della materia prima.

La proposta, dunque, punta a dare più spessore e significato al riutilizzo degli imballaggi, anziché al loro riciclo.

Tra le nuove indicazioni spiccano anche le seguenti:

L’instaurazione di un nuovo obiettivo generale di riciclaggio entro il 2025; 
L’introduzione di nuove regole per le quantità minime di prodotto riciclato all’interno degli imballaggi stessi;
L’implementazione di ulteriori misure per ridurre l’over packaging.

I pareri sulle nuove proposte sono discordanti, in particolar modo da parte dei principali attori coinvolti nell’industria del riciclo in Italia. Le soluzioni vanno infatti ad attaccare un sistema efficace che ha portato enormi risultati in italia, questo regolamento invece, andrà a spostare il focus sul prodotto stesso anziché al suo corretto smaltimento.

Questi aspetti, seppur ideati per promuovere soluzioni ecologiche, possono risultare meno sostenibili ed efficaci rispetto al sistema utilizzato fino ad ora.

Il nuovo regolamento, infatti, andrà a colpire il sistema instaurato nell’industria del riciclo, in cui il nostro Paese primeggia, con una svolta impattante su più di 700 mila tra produttori, utilizzatori industriali e commercianti attivi nel mercato degli imballaggi ed iscritti al Conai, il Consorzio nazionale imballaggi.

I delegati di Confindustria in Europa si stanno mobilitando per fermare le nuove proposte, prendendo una posizione ferma sui rischi e le ripercussioni ai danni di numerose aziende attive nel Paese.